L'antica disciplina
simboli, cosmologia e geografia del sacro
Modalità innovative per promuovere territori, edifici di interesse storico/artistico, eventi, attività aziendali e turistiche per privati ed enti pubblici
Corsi residenziali e itineranti di introduzione a Geografia Sacra e paesaggio simbolico, Archeoastronomia, Graffiti magico-devozionali
Il progetto Geografia Sacra
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Da più di 25 anni mi occupo di rapporto Uomo - Territorio e in particolare di quelle scienze che le civiltà del passato svilupparono per vivere in modo armonico e fruttuoso la stretta interconnessione con l'ambiente.
Ho imparato a leggere e raccontare il territorio recuperando la storia, i nomi e gli antichi saperi di tutti i luoghi che ho visitato (Italia, Spagna, Malta, Egitto, Cina, India).
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Da tutti questi viaggi sono tornato con un bagaglio di esperienze e documentazioni che da più di 20 anni utilizzo in corsi e conferenze su archeoastronomia, cosmologia, religioni comparate, simbolismo, stati di coscienza, medicina e magia popolare, etc.
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Dal 2000, in collaborazione con l'amico Giovanni Feo ho iniziato a lavorare al progetto Geografia Sacra, svolgendo una serie di ricerche e attività sui temi dell’antica scienza del Cielo e della Terra, delle origini e del rapporto con il mondo del soprannaturale.
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Gli studi interessano diversi territori in Italia e all’estero e i risultati vengono condivisi attraverso corsi, articoli, libri e video.
Esplorare la Geografia Sacra
Cos'è un Luogo Sacro?
Cos'è la Geografia Sacra?
La Geografia Sacra è il campo di studio che si occupa del rapporto tra l'uomo e lo spazio con particolare attenzione ai luoghi considerati sacri da diverse culture. Esplora come questi luoghi vengono percepiti e vissuti dalle comunità umane e come essi riflettano le loro cosmologie, religioni e pratiche culturali.​
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L'antropologia, intrecciandosi con la geografia, ci offre un affascinante spaccato su questo rapporto nelle culture antiche, svelando come il territorio non fosse percepito solo come uno spazio fisico ma, in modo profondamente diverso da oggi, come un cosmo permeato di sacralità, dimora di divinità e punto di riferimento identitario.
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Per gli antichi, il territorio non era solo uno spazio fisico, ma un'estensione del sé, un elemento fondamentale per la propria identità, sia a livello individuale che collettivo.
I confini del territorio erano spesso tracciati seguendo elementi naturali come fiumi o montagne, considerati sacri, custodi della comunità e punti di connessione tra il piano terreno e quello spirituale. La vita si svolgeva in stretto collegamento con il ritmo della natura, scandito da stagioni, raccolti e eventi celesti. L'uomo era parte integrante di un ecosistema complesso e interconnesso, dove ogni elemento aveva un ruolo e un significato sacro.
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Oggi, di fronte alle sfide ambientali del nostro tempo, questa visione olistica può rivelarsi una risorsa preziosa. La riscoperta di questo rapporto ci aiuta a riconnetterci con le nostre radici, a riconoscere il valore intrinseco della natura e ad assumere un ruolo di custodi del pianeta.​
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