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L'antica disciplina
simboli, cosmologia e geografia del sacro

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Le mie pubblicazioni

Modalità innovative per promuovere territori, edifici di interesse storico/artistico, eventi, attività aziendali e turistiche per privati ed enti pubblici

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Corsi residenziali e itineranti di introduzione a Geografia Sacra e paesaggio simbolico, Archeoastronomia, Graffiti magico-devozionali

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Il progetto Geografia Sacra

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Da circa 30 anni mi occupo del rapporto tra l'Uomo e il Soprannaturale e delle scienze che le civiltà del passato svilupparono per vivere in modo armonico e fruttuoso la stretta interconnessione con l'ambiente.


I lunghi viaggi di esplorazione tra Europa, Egitto, Cina e India mi hanno donato un importante bagaglio di esperienze, documentazioni e antichi saperi che l'amico e mentore Giovanni Feo mi ha aiutato a elaborare e organizzare in un efficace sistema di lettura e interpretazione del territorio e dell'interazione con i suoi abitanti, nel corso del tempo.

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Insieme a lui, nel 2000, ho creato il progetto Geografia Sacra che promuove ricerche su archeoastronomia, cosmologia, paesaggio simbolico, medicina e magia popolare divulgate attraverso articolilibri, video e corsi in tutta Italia.

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Contenuti ed esperienza, inoltre, vengono messi a disposizione per consulenze ed azioni di Marketing Culturale rivolto a realtà pubbliche e private impegnate nella valorizzazione e promozione di territori e attività aziendali.

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Geografia Sacra e culti del sole nel Lazio antico

Cosmologia e Mappe

Cos'è la Geografia Sacra?

 

La Geografia Sacra è il campo di studio che si occupa del rapporto tra l'uomo e lo spazio con particolare attenzione ai luoghi considerati sacri da diverse culture. Esplora come questi luoghi vengono percepiti e vissuti dalle comunità umane e come essi riflettano le loro cosmologie, religioni e pratiche culturali.​

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L'antropologia, intrecciandosi con la geografia, ci offre un affascinante spaccato su questo rapporto nelle culture antiche, svelando come il territorio non fosse percepito solo come uno spazio fisico ma, in modo profondamente diverso da oggi, come un cosmo permeato di sacralità, dimora di divinità e punto di riferimento identitario.

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Per gli antichi, il territorio non era solo uno spazio fisico, ma un'estensione del sé, un elemento fondamentale per la propria identità, sia a livello individuale che collettivo.

 

I confini del territorio erano spesso tracciati seguendo elementi naturali come fiumi o montagne, considerati sacri, custodi della comunità e punti di connessione tra il piano terreno e quello spirituale. La vita si svolgeva in stretto collegamento con il ritmo della natura, scandito da stagioni, raccolti e eventi celesti. L'uomo era parte integrante di un ecosistema complesso e interconnesso, dove ogni elemento aveva un ruolo e un significato sacro.

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Oggi, di fronte alle sfide ambientali del nostro tempo, questa visione olistica può rivelarsi una risorsa preziosa. La riscoperta di questo rapporto ci aiuta a riconnetterci con le nostre radici, a riconoscere il valore intrinseco della natura e ad assumere un ruolo di custodi del pianeta.​

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